Agostino Iacurci (n.1986) ha studiato Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nella sua pratica, utilizza vari media tra cui pittura, murale, scultura, disegno e installazione. Spesso spinto da un’attitudine site-specific, Iacurci raccoglie materiali eterogenei, rielaborandoli e manipolandoli. Lo fa per generare immagini e visioni in cui narra e associa liberamente storia culturale, memorie personali, riferimenti letterari e racconti vernacolari.
Iacurci ha esposto il suo lavoro in mostre personali e collettive tra cui:
Del mio giardinaggio astratto , Ex Elettrofonica, Roma (2022); Hortus, IIC, Praga (2022); Premio Termoli LXII, MACTE, Termoli (2021); Tracing Vitruvio , Musei Civici, Pesaro (2019); Talent Prize 2019 , Mattatoio, Roma (2019); Gypsoteca, Galleria M77, Milano (2018); Trompe-l’oeil, Celaya Brothers Gallery, Città del Messico (2017); Biennale di Arte Urbana , Völkinger Hütte, Centro Europeo per l’Arte e la Cultura Industriale (2017); Cross the street, Museo MACRO, Roma (2017); 16° Premio Cairo , Palazzo della Permanente, Milano (2015).
Dal 2009 realizza pitture murali monumentali e installazioni per enti pubblici e privati. Commissioni recenti includono Ludwigs-Hack-Museum, Ludwigshafen (2021); La vita è bella, Las Vegas (2021); Principal Place, Londra (2020); Biennale di Yakutsk, Yakutsk (2017); Università Distrito Tec, Monterrey (2016); Stazione della metropolitana Govind Puri, Nuova Delhi (2016); Istituto Mario Penna, Belo Horizonte, Brasile (2014); Fubon Art Foundation, Taipei (2012).
Ha partecipato a programmi di residenza come ISCP (International Studio & Curatorial Program), New York (2020-2022) e Plop x Cob Residency, Londra (2021).
Iacurci ha ricevuto The New York Prize , promosso da Mibac, MAE e Italian Academy-Columbia University (2020), e Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere Prize (2021).
Ha collaborato con marchi ed editori internazionali, tra cui Apple, Adidas, Hermès, Herman Miller, Penguin Books, Starbucks, The New Yorker.